lunedì 19 marzo 2012

Diventiamo cittadini!


Quand'è che da sudditi ci trasformiamo in cittadini?
Questa è una domanda che dovremmo farci per cercare di capire cosa possiamo fare noi per contribuire al miglioramento della società e al recupero di dignità della classe politica e dirigente attuale che non è certamente all'altezza del compito che sono chiamati a svolgere.
C'è da dire che non sono tutti uguali, i nostri politici, e che tra loro ci sono persone che mettono in gioco passioni e professionalità e che alcuni di loro hanno vista compromessa e limitata la loro libertà e, in qualche drammatico caso, addirittura  rimesso la vita.
Siamo sudditi quando pensiamo che chi ci comanda debba fare quello che ci serve a noi, siamo sudditi quando dimentichiamo i nostri diritti e i nostri doveri e chiediamo favori e favoritismi.
Siamo sudditi quando pensiamo “questo non mi appartiene, posso romperlo, imbrattarlo, calpestarlo...

Diventiamo invece cittadini consapevoli di un Paese democratico quando smettiamo, soprattutto, di rilasciare deleghe in bianco ai nostri rappresentanti politici, diventiamo cittadini quando sorvegliamo il loro lavoro e, con tutti gli strumenti che la democrazia mette a nostra disposizione, li pungoliamo ad occuparci delle cose più importanti anziché delle loro beghe di Palazzo.
Diventiamo cittadini quando chiediamo diritti e non favori, quando rispettiamo le regole del vivere civile e non chiediamo deroghe a discapito degli altri.
Quando non chiediamo agli amministratori delle nostre città di occuparsi dei particolari interessi di uno sparuto numero di persone  a discapito della comunità e dell'ambiente.
Diventiamo cittadini civili quando alziamo la cacca del cane, quando non lo facciamo scorazzare libero dove non è permesso, quando pensiamo di essere i padroni del mondo e non i suoi custodi.
Quando ci ricordiamo il senso profondo del temine comunità, quando  non discriminiamo, disprezziamo lo straniero solo perchè è diverso da noi e non vogliamo che si senta a casa sua.
Diventiamo cittadini quando mettiamo in gioco disponibilità e servizio, quando  non pensiamo che il nostro dovere termini usciti di casa, quando ci ricordiamo che una città più pulita è più bella ma non dimentichiamo che se non la sporchiamo costa meno tenerla pulita.
Diventiamo cittadini quando la “cosa pubblica” è di tutti e non di nessuno come troppo spesso accade nel nostro Paese.
Diventiamo Cittadini con la C maiuscola quando la parola io lascia spazio al Noi.
Solo così si potrà ottenere un reale cambiamento delle condizioni sociali del nostro Paese.
Perchè le cose funzionino ognuno deve fare la sua parte.
E se vi sono sembrata troppo becchettona scusatemi, non era quello che volevo, ci ho provato a non esserlo...
Ad ogni modo, Buona Vita, Cittadini del Mondo.

Giornata della memoria e dell'impegno 2012 - le mie prime impressioni


Com'è difficile mettere in fila, a caldo tutte le emozioni della giornata... intensa, faticosa, ricca di energia e di spunti.
Tante persone, tantissime, non contano i numeri ballerini con cui si  deve sembre fare i conti dopo ogni manifestazione più o meno politica che sia.
Poco importa se i partecipanti fossero centomila, novantamila, centodiecimila oppure, ciò che conta è che le persone venute da ogni oparte d'italia e non solo erano un lunghissimo fiume colorato che ha percorso genova e le sue colline...
bella genova, tra la montagna e il mare, bella questa città che ha, in alcuni luoghi odori e profumi degni di un suq.
Proprio bella genova così invasa da tanta voglia di legalità e pulizia...
sia ben chiaro nessuno può sentirsi senza responsabilità e senza macchia e , ci scommetterei, nessuno dei centomila si direbbe al sicuro dal rischio della corruttibilità morale, se ha ben coscienza del fatto che, se mafiosi si nasce e/o si cresce, il rischio della mafiosità nei comportamenti è quasi inesorabilmente nel nostro dna.
Ci si educa a riiconoscerla, ad accrescere la consapevolezza attraverso la formazioneì, la conoscenza, attraverso l'attenzione  e il rispetto delle regole della civiltà.
Le parole dell'intervento conclusivo della Giornata vibrano ancora nella mia mente e nelle mie vene, come le parole dure, consapevoli e pesanti di nando dalla chiesa nel seminario su politica e mafia...
sembra quasi che ci si debba rassegnare all'iineluttabile commistione tra mafia e politica o, meglio ancora, tra mafia, politica e magistratura...
sembrano tornati gli anni dei giudici “ammazzasentenze”, di quelli che con la scusaa delle pene troppo scarse, della necessità di approfondire e rivedere le carte processuali, mandano a monte il lavoro investigativo e giudiziario di decine e decine di persone, mandano a quel paese anni e anni di impegno, di ricerca e di attenzione...
non sempre si riesce a non farsi sopraffare dallo sconforto, ma le centomila persone che oggi hanno manifestato a Genova con calore, con passione e con rabbia ci danno almeno centomila ragioni per non disperare e per credere che, come diceva il giudicaa Falcone, la mafia è un fenomeno umano e come tale destinato a morire... sta a noi, società civile, lottare affinchè, con l'indispensabile contributo delle Istituzioni, si possa finalmente sconfiggere il cancro delle mafie e della corruzione.
Per essere realmente e finalmente Liberi e vivi fino in fondo.
Da Genova
Concetta

domenica 11 marzo 2012

vi sono mancata? ho tante cose di cui parlare con voi...

buona sera a tutti, lettori, bloggers ed amici.
vi sono mancata? queste settimane sono state di grande intensità e non ce l'ho fatta a trovare il modo per condividere con voi, fino ad oggi, esperienze ed emozioni...
Ragazze e ragazzi, non è facile l'impegno civile... non è facile incontrare così tanta rabbia, dolore e vergogna e non sentirsene travolti...
Ho incontrato una donna coraggiosa, che ha denunciato fatti incredibili, accaduti dietro l'angolo di casa nostra, due ragazzi tunisini profughi dalla primavera araba, una donna straordinaria che li aiuta e li sostiene, Ilaria Cucchi e il suo avvocato, due persone straordinarie, che, con il regista e la produttrice del documentario "148 Stefano Mostri dell'inerzia" (link al sito www.148stefano.org), portano in giro per l'Italia la denuncia di alcune vergogne del nostro Paese. 
Ho raccolto le riflessioni di quest'incontro nel post precedente in cui il parallelo tra la morte di Stefano Cucchi e di Paolo Borsellino mi sembrano due facce della stessa vergognosa medaglia...
Io vorrei smettere di vergognarmi di questo Paese, vorrei tornare ad essere fiera di essere italiana, ma questo si potrà fare solo quando la verità, le verità sulle stragi di stato, sui delitti di stato saranno finalmente appurate e fatte conoscere a tutti...
Saranno morti invano Falcone e Borsellino e tutti i morti ammazzati dalla mafia, dalla camorra e dalle altre varie ed eventuali organizzazioni criminali?
Saranno state vane le centinaia di  migliaia di firme raccolte, di persone scese in piazza per contrastare ogni forma di soppruso e di violenza...
Ho bisogno di poter pensare che tutta  questa omertà, tutte queste vergogne, con l'impegno di tutti, possano finalmente finire.
Possiamo incontrarci a Genova, sabato 17, per la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie organizzata da Libera e da Avviso Pubblico, per manifestare la nostra indignazione e la nostra voglia di cambiamento...
Insieme si può fare molto, lo sapete?
Io ne sono convinta!!!!!

"Delitti di stato" e altre vergogne

Cosa accomuna l'omicidio di Stefano Cucchi,  morto a roma il 22/10/2009, e quello del giudice Paolo Borsellino? Sono due "delitti di Stato", due morti inaccettabili, vergognose...
Sono troppi i "delitti di Stato" con cui dobbiamo fare i conti, troppi per poterci considerare un popolo civile...
Troppe stragi impunite, troppi sospetti, troppi episodi che gettano ombre e fango e discredito sulla nostra coscienza sociale.
E' un fatto, anzi sono fatti, purtroppo troppo spesso confusi, ignorati, dimenticati, nascosti...
Troppe le vittime che non avranno giustizia, troppe le vittime e troppi i parenti che non conosceranno mai la verità...
Questa resta una realtà troppo dura da accettare...
Non possiamo più tacere e colludere con indifferenza ed omertà!
Per poterci ancora permettere la  speranza di un domani migliore...