mercoledì 30 maggio 2012

una ricetta speciale


la ricetta di oggi è un po' speciale, non posso insegnarvi a farla, solo condividerla con voi e suggerirvi di trovare il vostro mix.
per una vita speciale
ingredienti per tutte le persone che vorrete a far parte della vostra vita
molta pazienza
tanta passione
una buona dose  di curiosità
tanti interessi
una famiglia che ti vuole bene
molti amici
qualche amico amico
buoni rapporti con tutti (quando possibile)
tanta determinazione
poca tristezza
poca malinconia
qualche dolore di troppo
qualche amarezza
un'amica che non c'è più
un abbondante pizzico di follia
il sorriso dei bambini
lo scodinzolo dei cani
musica, teatro, letteratura, arte e poesia
tanto impegno per sè e per gli altri
sogni nel cassetto e la voglia di costruire un mondo migliore...
tutto condito abbondantemente con tanto Amore...
è la mia vita... la ricetta agrodolce della mia felicità...

lunedì 21 maggio 2012

I Valori della Memoria: Dovere, Bisogno e Passione.


Giorni difficili quelli che stiamo vivendo, giorni difficili che mi riportano indietro nel tempo, ad un tempo che non avrei mai voluto più ritrovare, ma purtroppo, invece, è qui…

Di fronte all’orrore che si prova davanti ai fatti di Brindisi, di qualsiasi matrice o identità siano o abbiano, non è facile non farsi oscurare la mente dalla paura, dalla sconfitta, dalla resa…
Non è facile, ma dobbiamo farlo, abbiamo un Dovere ineludibile nei confronti di chi è stata ammazzata, di chi lotta per la vita, di chi soffre per il dolore e per la perdita inestimabile.

Dovere è la prima parola che mi viene in mente quando penso a  tutte le morti innocenti causate dalla violenza delle mafie, del terrorismo, della follia dell’assassinio, da qualunque parte provenga.

Il Dovere della Memoria, del ricordare, del trasformare il ricordo in un motore di azione e di cambiamento, di responsabilità, di amore per la Verità.

Verità e Giustizia, declinazione del Bisogno di fare memoria, di ricostruire attraverso la Memoria, personale e collettiva, quella Verità storica e giudiziaria che non possiamo permetterci di non sentire come nostra…

Verità e Giustizia per trovare nuovamente Democrazia e Libertà.
Verità e Giustizia per ritrovare equilibrio e Pace sociale.
Verità e Giustizia per ritrovare la Passione per la gestione della Cosa Pubblica, per la Politica, per la Conoscenza, per la Responsabilità, per il Sapere.

La Passione ritrovata nei confronti di una Memoria condivisa, ricostruita anche per rendere sacro e non vano il troppo sangue innocente versato.

Perché la Memoria non sia solo ricordo, sterile e lontano, ma perchè sia punto di partenza per una nuova realtà, fatta di Dovere, di Bisogno, di Passione e di azioni concrete…
Per non sentirci soli e non sentirci sconfitti, per Melissa e per Veronica, per Marcello, Giuseppe e Serafino, per Silvia, Giovanni, Francesca, Vito, Antonino, Rocco, Paolo, Emanuela, Agostino, Walter Eddie, Claudio e tutti gli innocenti che non ci  sono più…
Non possiamo dimenticarli, certo, ma non possiamo limitare il nostro impegno a celebrazioni doverose ma che, senza impegno coerente e costante, rischiano di rimanere retorica ed ipocrisia insopportabile…
Sappiamo cosa fare, semplicemente continuare a fare il nostro dovere ed avere gli occhi, la mente e il cuore aperti.
Buona vita a tutti

venerdì 18 maggio 2012

18 maggio 1939 - Giovanni Falcone

Oggi sarebbe stato il 73° compleanno di Giovanni Falcone se la brutale violenza della mafia non lo avesse strappato alla vita insieme alla sua compagna di vita e di lavoro, Francesca  Morvillo, e ai suoi uomini di scorta, Vito Schifani, Antonino Montinaro e Rocco Dicillo. Sono convinta che sarebbe ancora con noi se lo Stato non lo avesse lasciato solo, se non avessero riversati su di lui i tanti veleni che lo allontanarono da Palermo... Adesso tutti lo celebrano, con convinzione o con ipocrisia... Ma a lui e a tutti coloro che sono stati strappati alla vita dobbiamo il nostro impegno quotidiano nella lotta alle mafie e alla mafiosità che troppo spesso sfugge alla nostra consapevolezza e alla nostra coscienza. Possiamo farlo in tanti modi: informandoci, non accettando compromessi che sviliscono la nostra identità. Il modo migliore è senz'altro quello di non lasciare soli i magistrati, i giornalisti, le forze dell'ordine, i testimoni di giustizia  e tutti coloro che nel loro impegno quotidiano lottano per sconfiggere la piovra. Non dimentichiamo, però, le vittime innocenti e i loro familiari cui dobbiamo,allo stesso modo, solidarietà e sostegno.
Solo allora potremo celebrare degnamente anniversari e ricorrenze, altrimenti non ha alcun senso...

mercoledì 16 maggio 2012

Casa (poesia di Warsan Shire nella traduzione di Paola Splendore)


Nessuno lascia casa a meno che
la casa non sia la bocca di uno squalo
scappi al confine solo
quando vedi tutti gli altri scappare
i tuoi vicini corrono più veloci di te
il fiato insanguinato in gola
il ragazzo con cui sei andata a scuola
che ti baciava follemente dietro la fabbrica di lattine
tiene in mano una pistola più grande del suo corpo
lasci la casa solo
quando la casa non ti lascia più stare.
Nessuno lascia la casa a meno che la casa non ti cacci
fuoco sotto i piedi
sangue caldo in pancia
qualcosa che non avresti mai pensato di fare
finché la falce non ti ha segnato il collo
di minacce
e anche allora continui a mormorare l’inno nazionale
a mezza bocca
solo quando hai strappato il passaporto nei bagni di un aeroporto
singhiozzando a ogni boccone di carta
ti sei resa conto che non saresti più tornata.
Devi capire
che nessuno mette i figli su una barca
a meno che l’acqua non sia più sicura della terra
nessuno si brucia i palmi
sotto i treni
sotto le carrozze
nessuno passa giorni e notti nel ventre di un camion
nutrendosi di carta di giornale a meno che le miglia percorse
non siano più di un semplice viaggio
nessuno striscia sotto i reticolati
nessuno vuole essere picchiato
compatito
nessuno sceglie campi di rifugiati
o perquisizioni a nudo che ti lasciano
il corpo dolorante
né la prigione
perché la prigione è più sicura
di una città che brucia
e un secondino
nella notte
è meglio di un camion pieno
di uomini che assomigliano a tuo padre
nessuno ce la può fare
nessuno può sopportarlo
nessuna pelle può essere tanto resistente.
Andatevene a casa neri
rifugiati
sporchi immigrati
richiedenti asilo
che prosciugano il nostro paese
negri con le mani tese
e odori sconosciuti
selvaggi
hanno distrutto il loro paese e ora vogliono
distruggere il nostro
come fate a scrollarvi di dosso
le parole
gli sguardi malevoli
forse perché il colpo è meno forte
di un arto strappato
o le parole sono meno dure
di quattordici uomini tra
le cosce
perché gli insulti sono più facili
da mandare giù
delle macerie
delle ossa
del corpo di tuo figlio
fatto a pezzi.
Voglio tornare a casa,
ma casa mia è la bocca di uno squalo
casa mia è la canna di un fucile
e nessuno lascerebbe la casa
a meno che non sia la casa a spingerti verso il mare
a meno che non sia la casa a dirti
di affrettare il passo
lasciarti dietro i vestiti
strisciare nel deserto
attraversare gli oceani
annega
salvati
fai la fame
chiedi l’elemosina
dimentica l’orgolio
è più importante che tu sopravviva
nessuno se ne va via da casa finché la casa è una voce soffocante
che gli mormora all’orecchio
vattene
scappa lontano adesso
non so più quello che sono
so solo che qualsiasi altro posto
è più sicuro di qua.
Traduzione di Paola Splendore

una nuova coscienza


questo post ha  qualche mese di vita, non l'ho scritto oggi, ma un po' di tempo fa'. rileggendolo, però, mi sono accorta di quanto sia ancora attuale e necessario parlare degli argomenti citati, ve lo propongo, spero lo condividiate con me...
Abbiamo bisogno di una nuova coscienza, di aprire gli occhi su quello che ci succede intorno, di non farci fregare dalla politica della paura o da quella del disfattismo che vuole tutti uguali e nulla più possibile…
Abbiamo bisogno di riprenderci in mano il nostro presente e il nostro futuro e con esso quello dei nostri figli, dei nostri nipoti e di tutti quelli che verranno…
Dobbiamo fare uno sforzo, grande, ma assolutamente possibile, dobbiamo cercare di uscire dal nostro cortile e guardare intorno a noi cosa accade.
Fa’ bene il Papa a dire che dobbiamo aiutare le comunità del corno d’Africa, ha fatto bene il Presidente della Repubblica ad invitarci all’indignazione e ad uscire dall’indifferenza per i tanti morti nel Mediterraneo.
Abbiamo bisogno di guardarci intorno e capire cosa succede nel Mondo, perché la globalizzazione non è solo dei mercati, ma deve essere dei diritti, dei doveri e delle opportunità.
Dobbiamo allearci tra Uomini di Buona Volontà, cristianamente parlando e non solo…
Abbiamo bisogno di tenderci la mano, tutti, e darci quell’aiuto di cui tutti abbiamo bisogno per uscire dalla crisi profonda nella quale finazieri, faccendieri e politici senza scrupoli ci hanno cacciato e della quale fanno pagare le conseguenze solo a noi, lavoratori, disoccupati, pensionati, precari e niente ritocchi a retribuzioni da centinaia di migliaia di euro…
Troppo facile, ci si riesce tutti a far tornare i conti tagliando sulle cose certe, aumentando tasse e balzelli e ticket per coloro che fanno già fatica ad andare avanti…
Ci vuole più coscienza e se i nostri politici non ce l’hanno, aiutiamoli noi a fare in modo che la coscienza ritorni a non farli dormire di notte fino a quando non saranno capaci di tornare a fare politiche che sappiano riequilibrare gli squilibri creati negli ultimi decenni che vedono i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri e sempre di più.
Abbiamo bisogno di un nuovo comunismo, di una nuova lotta al capitalismo? Si e non solo… lottare contro non basta, dobbiamo imparare a conoscere le tante realtà che hanno alternative da proporre e dare loro voce e sostegno…
Cominciamo? Si può partire dalla contromanovra della campagna Sbilanciamoci, che ogni anno produce una proposta alternativa alla manovra finanziaria del Governo.
Partiamo da qui, sarà solo un inizio, ma da qualche parte bisogna pur cominciare per andare avanti e non fermarsi…

Raccontiamola noi un’altra Storia…


La cronaca politica ed economica di questo periodo lascia poco spazio all’ottimismo e ad una visione della società che volga ad un “lieto fine”.
Crisi economica, scandali politico-finanziari, corruzione, disoccupazione, da un lato, stragi , vecchie e nuove, sopprusi e violenza, tanta violenza, pubblica e privata, dall’altro, sono all’ordine del giorno, tutti i giorni…
Le letture, le informazioni sulle quali mi sono concentrata in questi ultimi anni mi hanno “costretta” a guardare in faccia a questa realtà, fatta di tutto quello che ho già elencato e di molto altro ancora, a partire dalla violazione quotidiana dei diritti a cui sono costretti così tanti esseri umani nella nostra civile ed antica democrazia.
Le violazioni dei diritti umani nei CIE (centri di identificazione ed espulsione), la crisi umanitaria nel corno d’Africa, la guerra in Libia e le rivolte del Nordafrica e del Mediooriente a volte mi tolgono il sonno e non mi danno pace fino a quando non trovo il modo di dare loro voce…
Da quando l’impegno di Parole di Pace è cresciuto è diventato pane quotidiano la ricerca di informazioni, la ricerca di storie da raccontare, di persone da far conocere…
Dalla periferia e dal centro di quella meravigliosa città che mi ha vista nascere, Napoli, passando per Scampia, Ponticelli e per i quartieri Spagnoli, attraversando Palermo e Genova, Milano e L’Aquila, ho potuto incontrare virtualmente e attraverso intense conversazioni persone stupende, realtà attive, positive, impegnate e solidali che mi hanno dato moltissimo, che mi hanno permesso, nel tempo,di ricostruire un altro mondo, quell’altro mondo possibile che raccontavano i Noglobal di Seattle, di Goteborg, di Napoli e di Genova e che a Genova hanno visto stroncare  un sogno di equità e giustizia.
Qualcuno ha scritto, in modo illuminante credo, che le  vittorie di De Magistris e Pisapia e, ancor più, le vittorie dei si ai referendum di giugno sono figlie di  quel movimento che è stato disperso con i fatti del G8 di Genova, con quelle violenze assurde e quei sopprusi che ancora pesano nelle nostre coscienze.
I fatti del G8 di Genova, nel 2001, diedero una scossa molto forte alla mia coscienza e mi costrinsero a fare i conti con quella violenza di Stato che mai avevo conosciuto… Mi spinsero ad assumermi la responsabilità di una cittadinanza più attiva, di una partecipazione consapevole e determinata nella vita delle città dove vivo e lavoro…
Assumermi la responsabilità di essere artefice, per quel che posso, per quel che mi compete, di quel cambiamento che voglio vedere nel mondo, come mi ha insegnato Gandhi…
Possiamo farlo tutti, possiamo farlo insieme raccontando le storie straordinarie che vivete o di cui siete a conoscenza. Costruiamo insieme quel puzzle che sarà la Storia che vogliamo raccontare, la Storia che dobbiamo a Carlo Giuliani, a Giovanni Falcone, a Francesca Morvillo e alla loro scorta, a Paolo Borsellino e alla sua scorta, a Marcello Torre, a Giuseppe Luzza, a Serafino Famà, ai migranti morti annegati nel canale di Sicilia  e a tutte le altre vittime innocenti che hanno pagato e pagano con la vita perché non riusciamo a realizzare quell’altro mondo possibile che possiamo costruire insieme…
Impegno che possiamo portare avanti grazie al contributo di persone speciali come i ragazzi di Stampo Antimafioso, del progetta EVA di Pescomaggiore, dei Friarielli Ribelli e con Ciro Corona, Anna Maria Torre, Matteo Luzza, Flavia Famà, Fabrizio Marras e a tutti coloro che hanno deciso di dedicare la loro vita alla ricerca della Verità e della Giustizia.
Un ringraziamento personale va anche a Don Andrea Gallo, a Don Ciotti, a Flavio Lotti, a Salvatore Borsellino, a Stefano Frezza ad Andrea, Roberto e Luca  di Emergency, aVittorio Agnoletto, e a tutte le persone che negli ultimi anni ho incontrato, intervistato, conosciuto ed apprezzato,perché mi hanno permesso di trasformare una passione in un impegno professionale che mi ha dato grande soddisfazione e che mi ha fatto crescere come persona e come cittadina…
Tornerò a raccontare queste storie, non so quando, ma forse so già come. Mio impegno sarà quello di far conoscere sempre di più e sempre meglio i protagonisti di quell’Italia migliore che troppo pochi conoscono e che troppo pochi raccontano…
Un abbraccio e buona vita a tutti…
Concetta


perchè lasciamo che muoiano così tanti bambini?


22.000 bambini al giorno muoiono di povertà, nel mondo…
Ma che ci sta succedendo!!! Questo fatto dovrebbe farci gridare di rabbia e di indignazione!!!
Perché questo non succede???
Stiamo impazzendo, non siamo più in grado di proteggere i nostri figli, i nostri cuccioli, permettiamo che muoiano di fame, che siamo uccisi, che vengano loro negati cibo , istruzione e cure…
Rubiamo loro il futuro, non riusciamo più a farli sognare, presi come siamo dalla sopravvivenza o dall’accumulo di capitali e beni di cui non possiamo godere ed usufruire perché non abbiamo tempo…
Fermiamoci a pensare, le cose, forse, ci stanno sfuggendo di mano, o meglio, ci sono già sfuggite…
Un sesto della popolazione mondiale non ha che acqua sporca e nel 2030 il prezzo del cibo sarà raddoppiato…
Ce n’è abbastanza per non dormire la notte, neanche nell’opulenza, avvizzita e decadente Europa…
Cambiare marcia e direzione, questo è quello che bisogna fare. Ripensare stili di vita e di consumo, riscoprire l’economia delle relazioni e la ricchezza che essa produce, in termini di benessere delle persone e, di conseguenza, dei popoli e delle nazioni.
Rivedere i parametri di valutazione dello stato di salute delle economie, infrangere i tabù che l’economia virtuale ci ha imposto da troppo tempo.
Restituire valore alle cose e al lavoro, ma prima ancora alle persone, alla Natura ed alla Terra….
Siamo sull’orlo di un precipizio e ci avviciniamo ad esso sempre più velocemente…
Pessimismo apocalittico o drammatica consapevolezza?
Non è che oggi mi gira male, è che bisogna che ci si risvegli tutti e si metta in atto quel cambiamento necessario a fermare la folle corsa che può portarci alla distruzione…
E non saranno le profezie Maya che si sono avverate, sarà solo nostra responsabilità se l’indifferenza prenderà il sopravvento…
buona notte e buona vita a tutti

Legalità e condoni


Dal 2005, da quando, cioè, ho incontrato L’Associazione Libera contro le mafie, nella mia vita educarsi con attenzione alla legalità è diventato un percorso continuo e strutturato…
Non che prima fossi una fuorilegge, ho ricevuto un’educazione piuttosto severa e il ripsetto delle regole e la buona educazioni sono stati principi fondamentali sempre presenti nella mia vita: prima il dovere e poi il piacere. Sono cresciuta così e ne sono fiera.
Quello che ha fatto la differenza è la consapevolezza, la responsabilità e la corresponsabilità, parole molto care al fondatore di Libera e del Gruppo Abele, Don Luigi Ciotti.
In un’epoca in cui i cattivi esempi si sprecano e i cattivi maestri, pure, incontrare questa realtà variegata e multiforme è una vera fortuna per chiunque, anche per me…
Ho imparato a guardare le cose con altri occhi con occhi attenti e critici, a non abbassare la guardia sul rispetto delle regole, della legalità delle piccole cose, dei fatti quotidiani.
Rispettare il proprio lavoro e compierlo con onore e disciplina, come si conviene a chiunque voglia sentirsi un po’ più che civile, rispettare la natura, rispettare gli altri e contribuire al rispetto dei Diritti Umani, sanciti dalla Costituzione della Nostra Repubblica, dalla Carta Europea dei Diritti Umani e dall Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, sono diventate le mie regole di vita, alle quali cerco di attenermi con il maggiore scrupoli possibile.
Perché questo? Non perché sia una patita di regole e discipline, non perché creda in un sistema massificato e omologato in cui dobbiamo vivere , militarescamente, allineati e coperti, ma perché, a mio avviso, in un periodo in cui ne vediamo fare di tutti i colori, come possiamo trovare una “bussola sociale” che ci guidi nella nostra vita di “cives”, cittadini consapevoli e partecipi?
La Bussola che ho incontrato sono i Diritti Umani e quella Pace che da essi dovremmo cercare di costruire, sono la loro conoscenza, il rispetto e la divulgazione di queste regole essenziali, laiche ed universali.
E allora mi domando: Possiamo permettere che la legalità, il rispetto di leggi e diritti siano sistematicamente violati e disattesi? Possiamo permettere che chi ci ha governati e che ancora ci governa assuma decisioni discutibili e deleterie, soprattutto da questo punto di vista, per l’educazione e la formazione delle classi di giovani cittadini e di futuri dirigenti?
Non possiamo ancora permetterci di sottostare alle leggi di un mercato che non ha più leggi se non quella dello sfruttamenti di tutti e di tutto…
E’ una politica che non paga, che non ci porta lontano, che taglia il ramo su cui siamo seduti, l’insieme di regole che orienta la Società… Anche gli animali rispettano le leggi della natura, perché noi uomini che, a torto o a ragione, ci riteniamo più evoluti, continuiamo a vivere come se dovessimo morire domani e come se dopo di noi non ci fosse più nessuno?
Se fosse vero che il mondo tra qualche mese finisce, potremmo continuare così, ma se crediamo che questo Pianeta debba avere ancora un fututo preferiamo la legalità e stiamo lontani dai condoni presenti e futuri che autorizzano e legittimano furberie ed evasioni…
Ne varrà la pena, ne sono certa, non pensate anche voi?
Buona vita a tutti
Concetta

domenica 13 maggio 2012

Auguri Madri del Mondo

Non sono tra quelle che pensano che esista l'istinto materno negli esseri umani. O meglio per me essere madre non è solo rispondere ad un bisogno istintivo, fisiologico. essere madre è una scelta di responsabilità... essere madre non è obbligatorio per essere donne complete, poterlo essere è un dono meraviglioso, unico, impagabile. essere madre  vuol dire assumersi la responsabilità di mettere al mondo una vita, di prendersene cura, per sempre.
forse è anche questo che rende le donne così diverse dagli uomini nelle  loro espressioni sociali,politiche e morali e sono  certa che sia proprio questa a ragione per cui saranno le donne a cambiare il mondo.
auguri a tutte le mamme: a quelle che si occupano dei propri figli, a quelle che adottato figli che altre non hanno voluto, a quelle che con il loro lavoro fanno da madri a quelli che non le hanno o che le hanno assenti... a tutte quelle che prendendosi cura degli altri sono madri del mondo...

Dedicato ad Anna Politkovskaja



non ho scritto oggi questo post, ma l'ho riletto e mi è venuta voglia di pubblicarlo...

In questi giorni, per preparare la puntata di domani di Testimoni di Pace, ho letto biografia e alcuni articoli di Anna Politkovskaja, tra cui gli ultimi appunti scritti prima di essere uccisa...
E’ difficile raccontarvi le sensazioni che ho provato... Gli articoli della Politkovskaja sono crudi, spietati, raccontano di una crudeltà inaudita, perpretata nei confronti di vittime innocenti di aguzzini spietati...
Si capisce perchè abbiamo voluto uccidere questa donna e, prima ancora, di come l'avessero emarginata, isolata,provato ad intimidirla. ma da grande donna quale era niente di tutto questo è riuscita a fermare o a condizionare la sua integrità, la sua onestà intellettuale, la sua trasparenza e pulizia morale...
Sono passati cinque anni dall'omicidio di questa grande donna, di questa grande giornalista e il mondo che ha lasciato non è affatto migliorato, anzi... Però la sua integrità spinge chiunque incontri la sua vita e i suoi scritti a riflettere sul valore delle verità e della dignità.
Una stella che deve fare da giuda a tutti coloro che decidono di occuparsi di informazione e giornalismo. si possono trovare gli articoli di Anna,che sento vicina al mio cuore, sul sito di Internazionale, che li pubblicava quando ancora era tra noi... Sono pugni nello stomaco,ma vale la pena leggerli per sentirsi migliori, ma soprattutto per aprire gli occhi su quello che Anna denunciava.
E’ morta perchè noi sapessimo la verità... Glielo dobbiamo...
Concetta Contini

Se vince la violenza, perdiamo tutti…


Si stanno riaffacciando prepotenti sulla scena politico/sociale italiana segnali di ritorno alla strategia del terrore… potrà sembrare banale o pleonastico, ma  questo mi spaventa.
Forse quando abbiamo 15 o 20 anni, pochi strumenti intellettuali e di conoscenza, ormoni impazziti e pulsioni istintive che prendono il sopravvento, possiamo lasciarci andare al pensiero che la violenza sia la soluzione, ma alla nostra età, quando dovremmo essere adulti compiuti, non possiamo cedere a questi pensieri, sarebbe una sconfitta seria e fatale.
Non sono una grande storica, ma ho sufficienti emozioni e memoria per ricordare ciò che è successo negli anni di piombo e il pericolo che tutto questo ritorni va assolutamente scongiurato.
I movimenti studenteschi del ‘77, il movimento No-Global, il movimento degli Indignati… sono stati tutti soffocati da repressione violenta e fascista, giustificata dalle azioni violente di una minoranza…
Infiltrazioni, regimi securitaristi, provvedimenti speciali,  riduzione della libertà… questi sono gli strumenti che utilizzano i regimi quando una  minoranza fatta di violenti provocatori offre su un piatto d’argento la scusa della sicurezza del paese….
Non accettiamo provocazioni, non lasciamo che sia la rabbia a dominare le nostre azioni, compiamo il gesto politico più rilevante che è quello di costruire una forte coscienza critica e grande responsabilità…
Mi hanno insegnato che essere liberi significa scegliere ed assumersi le responsabilità conseguenti alle azioni compiute, alle scelte determinate…
Ci sono momenti in cui faccio una fatica immane a tenere a bada la rabbia sociale che cresce sempre più dentro di me, ma se cedessi alla violenza e allo sconforto, renderei vani ed inutili gli sforzi, i sacrifici fatti fino ad oggi e con essi la convinzione che stiano nella cultura, nell’informazione, nel senso civico e nella responsabilità gli strumenti della rivoluzione culturale di cui abbiamo disperatamente bisogno…
Ero a Roma il 15 ottobre dello scorso anno a manifestare con centinaia di migliaia di persone la mia indignazione sociale… le violenze di qualche centinaio, forse migliaio di criminali, infiltrati e provocatori hanno reso inutile l’impegno, zittito la voce, annullato il lavoro, annientato la speranza di chi manifestava quel giorno la sua indignazione e il bisogno di nuove regole, di un mondo più equanime…
Se vince la violenza, perdiamo tutti, perdiamo la possibilità di trovare un’alternativa concreta e reale alla violenza  della finanza e dei politici che continuano a manifestarsi ciechi, sordi e muti alle proteste e ai bisogni di tutti….
Abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo….. ma  questo ve  lo dico in un’altra nota…
Buona giornata e buona vita
Concetta