lunedì 7 ottobre 2013

"Restiamo umani" anche oggi...

"Restiamo umani"
Sono le parole con cui il giornalisra e blogger Vittorio Arrigini chiudeva sempre e suoi pot dalla Palestina.
In questi giorni grigi di pioggia, il mio cuore è gonfio di dolore per l'ennesima strage di migranti che si è consumata nel mare nostrum, trasformatosi da troppo tempo in mare mostrum...
Si parla di centinaia di vittime, oggi, di decine di  migliaia di vittime negli ultimi anni...
E cosa sappiamo produrre? Polemiche sterili, commenti pietosi se, non peggio, razzisti e disumani...
"Nessuno lascia la casa se la casa non è peggiore delle fauci di uno squalo" nessuno lascerebbe la sua casa, la sua terra, la sua famiglia,  i suoi amici se non fosse spinto da quel naturale desiderio di ogni essere umano di avere salva la vita o una vita migliore.
E quale diventa la nostra risposta? Respingimenti,  clandestinità,  indifferenza,  violenza e morte....
Dove sono i diritti, dov'è la giustizia,  dov'è la solidarietà e l'umana compassione?????
No, non siamo restanti umani o, peggio, forse,  non lo siamo mai stati...
No, questi non sono giorni buoni...
Che ci sia buona vita per tutti
Lulù

domenica 18 agosto 2013

Sopravvissuta!

E' strana la vita ... 19 anni fà, di questi tempi la mia vita era ancora normale ! Buffo ... Da qualche giorno era nata Roberta, la nostra prima nipote. Eravamo andati a conoscerla , a Napoli ... Pochi mesi prima un grande lutto , pochi mesi dopo una grande gioia, qualche giorno dopo, la morta vista da vicino ... Tutto in pochi mesi, Tutto si consuma in pochi attimi.
La paura , la morte, il rumore , il buio , il silenzio , la luce , il dolore ...
Tutto in pochi istanti , sono viva, siamo vivi, sono in trappola, ho paura, voglio uscire , usciamo ! Subito !
La macchina puzza di benzina ! Ho paura che bruci, che esploda , voglio uscire! Subito ! Voglio uscire!
Dov'e' Raffaella? Non la vedo? Dov' è? Non ho più gli occhiali ... si sono rotti , senza non ci vedo ...
Raffaella è qui , è viva, sta bene, non si è fatta niente ... Andrà Tutto bene, Andrà tutto bene.
Mi siedo sul ciglio della strada , la paura è passata, c'è il dolore , c'è tanto dolore .
Ho la spalla rotta , penso. Ho spostato il braccio mentre eravamo ancora nella macchina, sottosopra , seduti sull'imperiale , la mano non si è mossa ... ho ancora quell' immagine negli occhi e il dolore , tanto intenso dolore , ma siamo vivi , siamo tutti miracolosamente Vivi !!!
Inizierà il calvario , un piccolo calvario, considerando l'accaduto...
Sarà un inferno, la degenza , l'intervento , il dolore , l'insonnia , il gesso che impedisce e soffoca , la fatica della dipendenza , del non riuscire ad accudirsi da sola .
Mi devono vestire , lavare, accompagnare al bagno...
Non mi piace, mi dò da fare , dura poco... imparo a usare la sinistra , si può fare . . .
Passeranno mesi , ci vorranno anni, prima di riuscire a muoversi, a riusare dignitosamente il mio braccio destro...
Pazienza e sofferenza,  poi depressione,  buia, oscura, cupa, profonda...
La vita è sparita, non riesco a vivere, sono scossa, ho paura, ho ansia, ho dolore ancora e sempre dolore...
L'intervento non è andato benissimo, hanno commesso un errore,  un grossolano errore e il mio braccio ha una funzionalità limitata. 
Ma il problema non è lì...
Per anni, per molti anni ho desiderato essere morta quel giorno, ho pensato che fosse meglio così tale era il disagio, tale era la sofferenza.
La nostra vita, la mia  vita non era più la stessa: eravamo dei sopravvissuti,  io ero una sopravvissuta.
Mesi e mesi dei quali non ho più memoria o contezza, solo disagio, pianto e dolore...
Ero sopravvissuta,  si, ma a che prezzo! Non esisteva più niente,  non esisteva più nessuno, solo dolore, tanto, infinito, acuto dolore. Fisico e psicologico...
Non sono più entrata in una macchina senza temere di morire, a volte sento il rumore della carrozzeria che si accartoccia, a volte sento quel vuoto nella pancia che precede il senso della morte...
Ma la vita è più potente!
Ci ho messo 10 anni per tornare a respirare.  Ci ho messo dieci anni di sudore e sangue, dell'anima, per ritornare a vivere e a sperare.
Dopo un'esperienza così tutto cambia, nulla resta uguale, niente sarà più com'era.
Col tempo posso dire che tutto sarà migliore perché, quando la Vita ti concede una seconda opportunità, te la vuoi giocare fino in fondo, a mani nude, con nuove regole, nuovi stili, nuovi interessi.
Pochi punti di riferimento,  i valori e gli affetti, restano l'eredità che ti lega al passato.
È tutto da vivere, da sperimentare,  tutto da scoprire e da reinventare.
E non sarà una passeggiata,  non sarà proprio una passeggiata.
Tutto poteva essere più facile, più semplice da affrontare se non cifossero state delle complicazioni importanti,  la scoperta di un fantasma del passato... storia dura da affrontare,  ma  non ne parleremo, adesso.
Non è stato facile,  non è stato indolore e, soprattutto,  non è ancora finito, ancora c'è da fare...
Ma sono sicura di poter dire che il peggio è passato,  che quello che resta da fare non è ancora molto, anche se ancora importante.
Ne riparleremo, nel tempo, questa è solo la prima volta, la prima pietra, la prima storia.
Altre ce ne saranno da raccontare...
Mi raccomando, vi aspetto,  ne ho  bisogno di parlare...
Grazie dell'ascolto,  dell'affetto, della condivisione. Grazie della vostra esistenza...
Buona notte e buona vita a voi, buona vita a tutti noi...
Vs. Lulù

lunedì 29 luglio 2013

Lettera aperta a Nino Di Matteo

Dottore caro,
Mi permetta di esprimerle tutta la mia solidarietà,  tutta la mia ammirazione, tutto il mio affetto!
Mi permetta di pensare a lei come ad uno degli ultimi baluardi della difesa della nostra Democrazia,  della democrazia di un Paese avvilito ed umiliato dai comportamenti insani, malati, di buona parte dei nostri politici, dei nostri dirigenti che ogni giorno disattendono il patto di lealtà e rispetto dei valori morali e costituzionali che essi hanno tacitamente sottoscritto accettando di rappresentare il nostro Paese e le sue Istituzioni.
Sono le persone come lei, quelle che con lealtà e coraggio servono il nostro Paese anche a costo della propria vita, che danno speranza e senso a questo momento così scuro e disperante.
Non la lasceremo solo, Dottore, potrà contare quantomeno sulla nostra attenzione. Non vogliamo piangere altre vittime, non vogliamo piangere altri morti e neanche vedere umiliate persone come lei che ogni giorno compiono il proprio dovere, nonostante tutto.
La abbraccio, Dottore, se mi permette, considerandola come un fratello maggiore a cui fare , riferimento nella vita.
Abbia cura di lei, io la seguirò.
Con stima e affetto
Concetta Contini

Da dove si comincia? Proviamo ancora a restare umani...

I notiziari, stamattina,  sembrano bollettini di guerra: morti in libia, in egitto, in campania. A marina di massa è stata uccisa un'altra donna, cristina, un altro assurdo femminicidio, preceduto da un tentato omicidio, la vittima lotta ancora tra la vita e la morte, conclusosi con il suicidio del carnefice. Quanta violenza,  quanto orrido spreco di vita, di amore, di felicità.  Due bambini restano orfani, tanti muiono di fame, nel mondo...
Qualunquismo,  buonismo??? Troppo spesso chi sottolinea questi fatti, chi sottopone questi eventi all'attenzione dei più viene così tacciato...
Abbiamo perso di umanità,  stiamo perdendo tutti, vittime della crisi e del "benaltrismo".
Mi manca Don Gallo, mi manca Vittorio Arrigoni...
Mi tornano in mente le sue parole come un mantra: Restiamo umani, restiamo umani...
Comincio a temere che non ce la faremo più...
Buongiorno?  No, questo non è un buongiorno...

lunedì 15 luglio 2013

Falsi miti e valori sinceri

Con il falso mito della vittoria ad ogni costo, del miglior risulTato con ogni mezzo, rischiamo di perdere di vista gli obiettivi concreti, i reali valori che fanho della vita un'avventura che valga la pena di essere vissuta...
Non possiamo continuare a bluffare in maniera così spudorata e costante, non possiamo continuare a vivere nella menzogna sempre e comunque, senza pagare l' altissimo prezzo di rischiare di vivere tutti una vita falsata, una vita dopata dal ricorso,sempre e comunque, all' aiutino esterno, qualunque esso sia , chimico , fisico 0 morale . Il rischio é una vita sprecata dietro falsi miti e valori sacrificati nel nome di un'incompensibile pseudovittoria non meritata . Lo pseudo premio sarà una vita falsamente vissuta , sostanzialmente sprecata...
sappiatelo, però...
Buona vita, autentica, leale e sincera a Tutt*
Vs Lulù

lunedì 8 aprile 2013

Partecipare vuol dire apparire presenti o esserci per divenire?


Che significa partecipare? Cosa fa' la differenza tra una partecipazione superficiale ed apparente ed una partecipazione, invece, sostanziale e costruttiva sul piano politico, collettivo e personale?
la riflessione è necessaria per me per comprendere il bisogno di dare valore ai gestione alle scelte che si compiono, alla manifestazione di una volontà di essere o apparire presenti e partecipiamo processi, ad eventi, ad iniziative, a percorsi politici, sociali, collettivi, in genere.
La mia partecipazione alle attività dei vari livelli di comitati SNOQ nasce dal bisogno di costruirmi una conoscenza attiva e fattiva sotto l'egida di un'ottica di genere nell' azione politica e sociale.
Dopo due anni circa di impegno e di attività e dopo una due giorni di confronto tra le componenti di alcuni comitati territoriali SNOQ, un momento di riflessione e di valutazione del livello delle attività e della discussione mi è indispensabile.
Forse la scelta di come agire la partecipazione sta nel carattere, nell' educazione, nella formazione socioculturale, nella propensione di ognuna di noi, di ogni gruppo omogeneo e solidale.
Non è facile di questi tempi, liquidi ed individualistici, partecipare davvero a processi politici, culturali, evolutivi e costruttivi dal punto di vista civico e sociale.
Partecipare significa, per me, lavorare insieme, costruire un pensiero, un tessuto comune, un'appartenenza in cui il mio io, la mia individualità, si mescola e si fonde in un noi sociale, speciale, fatto della somma dei nostri cuori e dei nostri pensieri che, messi a disposizione della collettività, si trasformano in altro materiale, in altra sostanza. Costruire un luogo, uno spazio, una dimensione dove, ognuna di noi, mette  un pezzetto di sé a cui non rinuncia, ma che dona alla costruzione di un'altra entità, di una creatura che non è solo propria ma che è parte di sé e del tutto in questione.
E' concepire e partorire un figlio con consapevolezza responsabile e corresponsabile per fare la differenza tra l' essere incubatrici e l'essere madri...
È scoprire la possibilità di generare un agire e un pensiero collettivo che si fa' politico e sociale, è scoprire l'essenza del valore di essere donna...
Illuminata sulla via di Portonovo, grazie al contributo delle donne presenti e a quello delle donne assenti, sono convinta che sarò una donna migliore...
Buona vita a tutte e a tutti!
Vs Concetta

domenica 24 marzo 2013

Emozioni di primavera

Questo'anno primavera per me è arrivata il 16 di marzo e l'ho incontrata nella culla del Rinascimento italiano, in quella Firenze che quel giorno ha accolto gli oltre 150.000 manifestanti della XVIII Giornata della memoria e della''impegno nel ricordo delle vittime innocenti delle criminalità organizzate di Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie.
Sono partita sola da casa, come spesso accade nella mia vita, ma, questa volta i fantastici ragazzi del presidio di Libera a Jesi sono giunti numerosi alla manifestazione!
E' stato bello anche organizzare la preparazione ala partecipazione, grazie al contribuito di tutti, di Irene, di Elena, di Rita e di Pippo Balletti, in particolare, e col coordinamento del nostro grande referente Francesco! Ma sarebbe fare un torto agli altri ragazzi che frequentano il gruppo non ricordare che il contributo di tutti è stato fondamentale.
Mi è dispiaciuto molto non viaggiare con loro, ma avevo deciso di fermarmi un giorno nella splendida Firenze che conosco veramente troppo poco.
E' così bella, Firenze! Così bella  e ricca di monumenti, di bellezze artistiche e architettoniche da essere quasi imbarazzante! E' un'opera d'arte continua, vivente, meravigliosa con le sue chiese monumentali monocromatiche e i suoi trionfali palazzi rinascimentali.
E' stata scelta Firenze, quest'anno, per la manifestazione di Libera in quanto ricorre nel 2013 il ventesimo anniversario della strage di via dei geografici che fece 5 vittime innocenti e che distrusse parti di beni culturali importanti.
La strage fece parte della logica stragistica politico-mafiosa della stagione del 1992/93 che tenne sotto stacco la democrazia nel nostro Paese della quale, dopo ancora oltre 30 anni, siamo ancora prigionieri, complici schiavi.
Le vittime di quella strage sonore Caterina, Chiara e Fabrizio Nencioni, Angela Fiume e Dario Capolicchio.  5 delle oltre 900 vittime i cui nomi Libera ricorda attraverso la lettura e la testimonianza dei loro familiari nel primo giorno di primavera ogni anno dal 1996.
Libera fa' memoria di queste vittime e del loro sacrificio innocente, spesso involontario, inconsapevole, casuale, conseguenza della brutalità e della volontà distruttiva delle logiche criminali delle mafie.
Tante vittime, troppe  vittime che spesso non trovano neanche giustizia con la condanna dei loro assassini; tante famiglie, troppe famiglie a cui sono stati strappati pezzi di cuore, pezzi di vita che non saranno loro mai più restituiti.
Molti di questi familiari sono organizzati in coordinamenti e spendono parte della loro vita a portare testimonianza di grande valore e impegno civile e di grande coraggio. Alcuni di loro abbiamo potuto conoscersi durante  le nostre attività di presidio e con loro siamo cresciuti nellacomorensione della'impegno e nella determinazione del perseverare nella lotta culturale contro mafie e illegalità.
Anna Maria, Flavia e Fabrizio, Margherita, Matteo, Alessandra, sono le persone che negli ultimi anni sono per diventati parte della mia vita e pezzi del mio cuore. Mi hanno insegnato come, con dignità, coraggio e senso morale e civico, si possano trasformare disperazione e dolore in semi di speranza e fiori di corresponsabilità, temi adottati dalla manifestazione di quest'anno.
Ma Firenze è stata scelta anche quale simbolo di quel Rinascimento  che la vide protagonista nei secoli passati e che desideriamo possa essere punto di partenza di u quel nuova Rinascimento di cui ha bisogno questo nostro Paese per tornare a trovare la dignità e il valore  morale del nostro Paese.
Resistenti e rinascenti pero sentirci veramente liberi!
Buona vita a tutti
Vs. Lulù

domenica 27 gennaio 2013

La giornata della Memoria: Ricorrenza e monito


questo scrivevo un anno fa'. Ad un anno di distanza confermo tutto, nulla è cambiato, anzi... dei ragazzi a napoli sono stati intercettati mentre dichiaravano la loro intenzione di picchiare o violentare una ragazza perchè ebrea, o di incendiare il negozio di un orefice ebraico... l'ignoranza, la violenza, il razzismo, la xenofobia mi fanno paura...

Il 27 gennaio del 1945 gli Europei e il mondo intero scopriva gli orrori dello sterminio di milioni di persone innocenti ad opera dei nazifascisti agli ordini di Hitler e dei suoi criminali seguaci. Un episodio della storia del vecchio continente del quale provare vergogna ed orrore.

Le truppe sovietiche dell’Armata Rossa aprivano per la prima volta i cancelli di quello che apparve immediatamente un inferno in terra…
Sono ancora impresse nella mia memoria le immagini dei filmati di documentazione girati dalle truppe: montagne di cadaveri di uomini, donne, vecchi e bambini scheletriti, ridotti pelle e ossa da quelle condizioni di vita o, meglio, di non vita che si sarebbero poi successivamente conosciute.

Che non accada mai più…

Questo è quello che per anni siamo andati ripetendo, convinti che l’evoluzione della nostra civiltà non avrebbe mai più permesso tali delitti…

Che delusione… Che delusione constatare che a distanza di tutti questi anni le cose non sono poi andate proprio come ci saremmo aspettati.

L’indifferenza, l’intolleranza, il razzismo, la xenofobia si sono sempre più impossessati di noi e gli stermini di massa hanno ricominciato a comparire negli scenari dell’informazione, se mai effettivamente fossero scomparsi dalla scena dell’Umanità…
Il Rwanda, l’Angola, la Sierra Leone, il Messico, la Colombia, la Libia, la Siria, l’Egitto, la Tunisia…
L’Iraq, l’Afganistan, ilVietnam, la Birmania, l’Etiopia, la Nigeria, il Sudan…
Il genocidio dei Curdi, degli Armeni, la persecuzione di Rom e Sinti che non è mai cessata, i barconi naufragati nel Mediterraneo insieme alla nostra compassione, alla nostra umanità…
La Pietà, l’indifferenza, la Solidarietà e la discriminazione, doppie facce di una stessa medaglia che si chiama globalizzazione…

I morti dei campi di sterminio sono sulla coscienza di un manipolo di governanti e aguzzini che all’epoca detenevano il potere, ma i tanti, troppi morti per le guerre, le carestie, la fame, la povertà e i naufragi sono sulla coscienza di ognuno di noi…

Prendo in prestito le parole di un grande commediografo mio conterraneo, Eduardo de Filippo, che al suo Peppino Girella fa dire: “A furia di dire che ogni cosa è “cos’e niente” (cosa senza importanza) simme diventate pure nui, cos’e niente…”
Se ci fosse bisogno di tradurre potrei dire che non considerare gli affanni dell’umanità rende, in qualche modo, disumani anche noi.

La Giornata della Memoria e tutte le altre celebrazioni avranno veramente un senso quando non ci sarà nessun essere vivente in sofferenza, neanche la Terra…

Allora vorrà dire che avremo appreso, fatto nostra e messa a frutto la lezione della Storia e della Memoria…
 Restiamo Umani, Gente!!!!!

Dedicato a Marcello Torre e alle vittime innocenti della criminalità organizzata.



Da tempo sono un’attivista di Libera, associazioni,nomi e numeri contro le mafie, e in quest'ambito è cresciuta la mia coscienza in tema di cultura antimafia. Ho potuto conoscere e frequentare alcuni familiari delle vittime innocenti delle criminalità organizzate, cittadini qualunque oppure personaggi pubblici, impegnati con le loro attività nel contrasto alle mafie. In queste circostanze ho potuto conoscere storie come quella di Marcello Torre, anche attraverso i racconti di sua figlia Annamaria. Ho conosciuto persone impegnate quotidianamente nella lotta a questa cultura che parla di violenza, sopraffazione ed illegalità.
Troppo spesso di queste vite, di queste storie, non si parla affatto, si preferisce raccontare verità romanzate e, in quanto tali, parziali e poco veritiere. La fiction mandata in onda ieri su canale 5 è l'ennesima riprova che, nonostante le buone intenzioni, il risultato che emerge è quello di apologia delle organizzazioni, di esaltazione della violenza e delle logiche criminose.
Il risultato è la disattenzione della realtà, il racconto di una storia che non esiste e che offende e oltraggia la memoria di chi per queste cause è morto e di chi, per esse, rischia ancora la vita.
Abbiamo bisogno di fare i conti con la verità storica di questi fenomeni, di un'analisi che consenta di comprendere a fondo le dinamiche da contrastare per costruire e rafforzare una coscienza civica e della legalità di cui abbiamo bisogno disperatamente per uscire dal crepuscolo di civiltà in cui siamo cacciati.
Per ottenere risultati duraturi e significativi occorre lavorare a partire da sé, allontanando dalla propria quotidianità comportamenti, disvalori e riferimenti negativi in cui siamo continuamente immersi, per far posto ad un paradigma di valori e buone prassi che ci aiuti a diventare artefici di un cambiamento reale e concreto.
Solo così potremo contribuire a costruire un futuro migliore e libero nel nome di tutti coloro che per la verità e l’impegno sono morti o hanno la propria vita stravolta e limitata nella libertà per amore di giustizia e verità.
Vs. Concetta

le ragioni della "mia" Rivoluzione Civile


Buonasera a tutti e grazie per essere qui.
Quello che vorrei fare con voi è ragionare insieme sul perché scegliere Rivoluzione Civile e il Dott. Ingroia come candidato Premier.
Le ragioni che hanno spinto me sono diverse e ve le racconto.
Sono una donna, una lavoratrice del pubblico impiego, una cittadina e, in quanto tale, ho deciso ad un certo punto di provare a dire basta, basta con le logiche che muovono la vita pubblica nel nostro Paese.

Basta con le logiche e le consuetudini che spingono i cittadini a chiedere favori piuttosto che a rivendicare diritti, ad essere sudditi questuanti anziché cittadini consapevoli e responsabili.
Siamo cittadini anziché sudditi quando siamo in grado di distinguere tra un favore e un diritto, quando siamo in grado di scegliere tra un diritto particolare e personale e un diritto, un bene comune e di interesse collettivo. Quando ci rendiamo conto che con il nostro comportamento stiamo ledendo e compromettendo i diritti degli altri.
Ci trasformiamo in cittadini consapevoli e partecipi quando ci assumiamo la responsabilità delle nostre scelte, quando siamo capaci di esercitare il discernimento, quando siamo in grado di saper fare la differenza tra chi fa il bene comune e chi non lo fa’.

Ieri, tornando a casa, avevo in mente due persone: un ragazzo che non ho mai conosciuto e suo fratello che invece ho incontrato due anni fa’: Giuseppe e Matteo.

Giuseppe era un ragazzo calabrese, un ragazzo come tutti gli altri, poco più di 20 anni e tutta la vita davanti a sé. Il 15 gennaio del 1994 è uscito di casa e non vi ha fatto mai più ritorno. E’ una vittima della lupara bianca, una vittima innocente della criminalità organizzata che ha avuto come unico torto quello di innamorarsi di una donna, di una ragazza di 17 anni che qualcuno invece aveva pensato come donna di un boss…
Giuseppe è stato rapito, torturato e ucciso. E’ stato fatto scempio del suo giovane corpo e della sua giovane vita e con essi è stato fatto scempio della vita di una famiglia, di un’intera comunità.
Matteo, suo fratello, è uno dei familiari impegnati in un’asssociazione a portare testimonianza di questa esperienza atroce. E’ una delle persone meravigliose che hanno saputo trasformare il dolore e la rabbia in testimonianza civile ed in impegno per la Verità e la Giustizia.
Aver incontarto Matteo e con lui, Anna Maria, Flavia, Margherita, Alessandra ed altri, aver incontrato il loro impegno e il loro dolore è una delle ragioni più importanti che mi spingono all’impegno sociale, politico e culturale attraverso una partecipazione attiva alla vita pubblica del nostro Paese.

Sono un’esponente della cosiddetta società civile organizzata che ha scelto l’impegno attivo anche in politica.

Ognuno di noi cresce anche nella coscienza civica e sociale grazie all’incontro e al lavoro con gli altri, cosa in cui mi sono allenata negli ultimi anni grazie alla partecipazione e all’adesione a reti e movimenti.

Cosa mi impegno a promuovere:
- una seria lotta alla criminalità organizzata, alla corruzione, alla collusione che sottraggono risorse vitali importanti e fondamentali al nostro Paese, non solo in termini di Prodotto Interno Lordo, ma soprattutto in termini di dignità e libertà democratiche;
- una seria lotta allo scempio del territorio, agli abusi che lo rendono sempre più fragile e vulnerabile, fatta del rifiuto di grandi opere inutili e esageratamente costose, insostenibili, a favore di tante piccole opere che mettano in sicurezza territori ed edifici pubblici e privati;
- uno stop fermo all’accrescimento delle spese militari e degli acquisti di sistemi d’arma, spese che sono contrarie ai dettami della nostra Costituzione che “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”;
- utilizzo delle risorse economico/finanziarie disponibili e reperibili attraverso una seria politica di lotta all’evasione fiscale, all’economia sommersa e al lavoro nero a favore di beni e servizi comuni (la scuola, il lavoro, la sanità, lo stato sociale, in tutte le sue forme);
- lotta ai sopprusi, alle discriminazioni, alle diseguaglianze sociali ed economiche che rendono il nostro Paese uno Stato in cui la democrazia è la pallida rappresentazione di ciò che dovrebbe essere;
- Lotta per una totale e completa partecipazione delle donne, dei giovani e di tutti i cittadini alla crescita del benessere e dello sviluppo umano della nostra Nazione, dell’Europa e dei cittadini del mondo;
Una lotta a tutto campo per riportare al centro della Politica la dignità degli esseri viventi e del Pianeta, nonché i valori e i principi sanciti dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Piena adesione, dunque, da parte mia ad un movimento e ad un programma politico che sappiano tradurre queste lotte, questi principi e questi valori in provvedimenti ed azioni che possano trasformare le dichiarazioni di intenti in concrete opportunità di sviluppo.
Il ritorno ad una politica sana, pulita, elevata al rango di bene comune anch’essa.
Sono queste le ragioni fondamentali per cui ho sottoscritto il manifesto di Rivoluzione Civile e per le quali sostengo la Lista con il dott. Ingroia premier.
Mi piacerebbe che potessimo lavorare insieme per trasformare l’Italia nel Paese che sogniamo e che vorremmo vedere realizzato, mandando via per sempre i ladri di entusiasmo e di futuro che si sono impossessati della nostra vita e del nostro Paese.
Grazie per l’ascolto e per la partecipazione che spero vogliate accordare a questo progetto.
Ancona, 16/01/2013                                                                                     Concetta Contini

martedì 15 gennaio 2013

la forza morale di trasformare il dolore

tornando a casa pensavo a te, giuseppe, a quel giorno di tanti anni fa' quando la crudeltà, la follia, portavano via questo ragazzo alla sua famiglia, ai suoi cari, nel pieno della vita, nel pieno dell'amore. pensavo a tuo fratello, matteo, che con la sua dignità e il suo impegno rende quest'assurdità un gesto di amore per tutti noi e per il nostro paese. un grazie a coloro che sanno trasformare il dolore e l'odio in una forza morale che non possiamo immaginare se non conoscendoli e condividendo la loro forza e il vostro dolore...
il mondo è migliore con persone così...