lunedì 10 dicembre 2012

Alle donne che lottano con me...





Per indole e per scelta cerco di tenere a bada il mio istinto fumino e passionale, che discende dalle mie origini partenopee.
Faccio molta fatica a non spedire a quel paese le persone, a volte, soprattutto quando appaiono aggressive, arroganti e saccenti, pur sapendo che qualche volta, ad alcuni appaio aggressiva, arrogante e saccente anch’io.
È molto difficile creare un gruppo di lavoro affiatato e che si capisce al volo se non ci si conosce almeno un po’ e/o se non si è abituati ad andare molto al sodo e a non badare ai fronzoli e alle sfumature che ognuna di noi può esprimere tramite il linguaggio e le parole.
Signore! Siamo di fronte ad una tale serie di emergenze che non possiamo permetterci il lusso di guardarci indietro, rischiando di perdere tempo prezioso e di trasformarci, per immobilismo, nella statue di sale di Sodoma e Gomorra.
Forse la mia indole partenopea mi spinge alla teatralità e/o al catastrofismo, però è di questo che stiamo parlando di una Gomorra sociale che sta prendendo chine pericolosissime…
Non possiamo perderci dietro troppe cesellature, se non di contenuti, e dobbiamo provare anche un po’ a fidarci e ad affidarci, a partire da noi donne.
Solo la prima a piccarmi quando non mi piacciono i toni, ma sono anche la prima a cercare di recuperare gli “scazzi” (scusate il francesismo) quando mi ritorna in mente che il compito a cui ci stiamo dedicando è delicato e gravoso.
Ci aspettano mesi duri di battaglianti campagne elettorali che subiremo tutte come cittadine e alcune come esponenti o componenti di schieramenti e partiti politici.
Non intendo insegnare niente a nessuna, perché ritengo che ognuna di noi sappia bene ciò che ho detto e credo possa essere ampiamente condiviso, il mio è solo lo sfogo di chi fa già tanta fatica a vivere lottando che vorrebbe vedere, almeno tra noi donne socialmente e mediaticamente attive, un clima più disteso e fiducioso.
La bellezza dei gruppi sta proprio nelle peculiarità e nei talenti che ognuna può portare nei luoghi che frequenta e in cui si esprime ed opera, non prestiamoci alle logiche guerrafondaie, aggressive e massificanti di questa epoca insopportabile.
Abbiamo milioni di strumenti e di opportunità che sono pronti a diventare veleni e trappole se non stiamo attente.
Magari queste mie parole vi daranno fastidio, magari penserete di me che sono un’arrogante, aggressiva, saccente, insopportabile perché troppo spesso dico e penso ciò che sento anche contro i suggerimenti della ragione che vorrebbero più prudenza e diplomazia.
Abbiate pazienza e amatemi per ciò che sono, io cercherò di fare lo stesso e, se non ci dovessi riuscire, magari senza brutalità, fatemelo presente, ve ne sarò grata, MA, VI PREGO, NON DIVIDIAMOCI, NON PARCELLIZZIAMO LE NOSTRE LOTTE.
Chi comanda in questo lurido sistema ne trarrebbe ancora vantaggio, lo dobbiamo a noi stesse, lo dobbiamo alle presenti e alle future generazioni di donne e uomini e, soprattutto, a noi stesse.
Sono stata lunga, lo so, e magari avrete fatto fatica a leggere e a prestare attenzione, ma, se siete arrivate fino a qui, avete tutta la mia stima e la mia riconoscenza.
Un abbraccio
Vs. Concetta

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