mercoledì 16 maggio 2012

Raccontiamola noi un’altra Storia…


La cronaca politica ed economica di questo periodo lascia poco spazio all’ottimismo e ad una visione della società che volga ad un “lieto fine”.
Crisi economica, scandali politico-finanziari, corruzione, disoccupazione, da un lato, stragi , vecchie e nuove, sopprusi e violenza, tanta violenza, pubblica e privata, dall’altro, sono all’ordine del giorno, tutti i giorni…
Le letture, le informazioni sulle quali mi sono concentrata in questi ultimi anni mi hanno “costretta” a guardare in faccia a questa realtà, fatta di tutto quello che ho già elencato e di molto altro ancora, a partire dalla violazione quotidiana dei diritti a cui sono costretti così tanti esseri umani nella nostra civile ed antica democrazia.
Le violazioni dei diritti umani nei CIE (centri di identificazione ed espulsione), la crisi umanitaria nel corno d’Africa, la guerra in Libia e le rivolte del Nordafrica e del Mediooriente a volte mi tolgono il sonno e non mi danno pace fino a quando non trovo il modo di dare loro voce…
Da quando l’impegno di Parole di Pace è cresciuto è diventato pane quotidiano la ricerca di informazioni, la ricerca di storie da raccontare, di persone da far conocere…
Dalla periferia e dal centro di quella meravigliosa città che mi ha vista nascere, Napoli, passando per Scampia, Ponticelli e per i quartieri Spagnoli, attraversando Palermo e Genova, Milano e L’Aquila, ho potuto incontrare virtualmente e attraverso intense conversazioni persone stupende, realtà attive, positive, impegnate e solidali che mi hanno dato moltissimo, che mi hanno permesso, nel tempo,di ricostruire un altro mondo, quell’altro mondo possibile che raccontavano i Noglobal di Seattle, di Goteborg, di Napoli e di Genova e che a Genova hanno visto stroncare  un sogno di equità e giustizia.
Qualcuno ha scritto, in modo illuminante credo, che le  vittorie di De Magistris e Pisapia e, ancor più, le vittorie dei si ai referendum di giugno sono figlie di  quel movimento che è stato disperso con i fatti del G8 di Genova, con quelle violenze assurde e quei sopprusi che ancora pesano nelle nostre coscienze.
I fatti del G8 di Genova, nel 2001, diedero una scossa molto forte alla mia coscienza e mi costrinsero a fare i conti con quella violenza di Stato che mai avevo conosciuto… Mi spinsero ad assumermi la responsabilità di una cittadinanza più attiva, di una partecipazione consapevole e determinata nella vita delle città dove vivo e lavoro…
Assumermi la responsabilità di essere artefice, per quel che posso, per quel che mi compete, di quel cambiamento che voglio vedere nel mondo, come mi ha insegnato Gandhi…
Possiamo farlo tutti, possiamo farlo insieme raccontando le storie straordinarie che vivete o di cui siete a conoscenza. Costruiamo insieme quel puzzle che sarà la Storia che vogliamo raccontare, la Storia che dobbiamo a Carlo Giuliani, a Giovanni Falcone, a Francesca Morvillo e alla loro scorta, a Paolo Borsellino e alla sua scorta, a Marcello Torre, a Giuseppe Luzza, a Serafino Famà, ai migranti morti annegati nel canale di Sicilia  e a tutte le altre vittime innocenti che hanno pagato e pagano con la vita perché non riusciamo a realizzare quell’altro mondo possibile che possiamo costruire insieme…
Impegno che possiamo portare avanti grazie al contributo di persone speciali come i ragazzi di Stampo Antimafioso, del progetta EVA di Pescomaggiore, dei Friarielli Ribelli e con Ciro Corona, Anna Maria Torre, Matteo Luzza, Flavia Famà, Fabrizio Marras e a tutti coloro che hanno deciso di dedicare la loro vita alla ricerca della Verità e della Giustizia.
Un ringraziamento personale va anche a Don Andrea Gallo, a Don Ciotti, a Flavio Lotti, a Salvatore Borsellino, a Stefano Frezza ad Andrea, Roberto e Luca  di Emergency, aVittorio Agnoletto, e a tutte le persone che negli ultimi anni ho incontrato, intervistato, conosciuto ed apprezzato,perché mi hanno permesso di trasformare una passione in un impegno professionale che mi ha dato grande soddisfazione e che mi ha fatto crescere come persona e come cittadina…
Tornerò a raccontare queste storie, non so quando, ma forse so già come. Mio impegno sarà quello di far conoscere sempre di più e sempre meglio i protagonisti di quell’Italia migliore che troppo pochi conoscono e che troppo pochi raccontano…
Un abbraccio e buona vita a tutti…
Concetta


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