Il 27 gennaio del 1945 gli
Europei e il mondo intero scopriva gli orrori dello sterminio di milioni di
persone innocenti ad opera dei nazifascisti agli ordini di Hitler e dei suoi
criminali seguaci. Un episodio della storia del vecchio continente del quale
provare vergogna ed orrore.
Le truppe sovietiche dell’Armata
Rossa aprivano per la prima volta i cancelli di quello che apparve
immediatamente un inferno in terra…
Sono ancora impresse nella mia
memoria le immagini dei filmati di documentazione girati dalle truppe: montagne
di cadaveri di uomini, donne, vecchi e bambini scheletriti, ridotti pelle e
ossa da quelle condizioni di vita o, meglio, di non vita che si sarebbero poi
successivamente conosciute.
Che non accada mai più…
Questo è quello che per anni
siamo andati ripetendo, convinti che l’evoluzione della nostra civiltà non
avrebbe mai più permesso tali delitti…
Che delusione… Che delusione
constatare che a distanza di tutti questi anni le cose non sono poi andate
proprio come ci saremmo aspettati.
L’indifferenza, l’intolleranza,
il razzismo, la xenofobia si sono sempre più impossessati di noi e gli stermini
di massa hanno ricominciato a comparire negli scenari dell’informazione, se mai
effettivamente fossero scomparsi dalla scena dell’Umanità…
Il Rwanda, l’Angola, la Sierra
Leone, il Messico, la Colombia, la Libia, la Siria, l’Egitto, la Tunisia…
L’Iraq, l’Afganistan, ilVietnam,
la Birmania, l’Etiopia, la Nigeria, il Sudan…
Il genocidio dei Curdi, degli
Armeni, la persecuzione di Rom e Sinti che non è mai cessata, i barconi
naufragati nel Mediterraneo insieme alla nostra compassione, alla nostra
umanità…
La Pietà, l’indifferenza, la
Solidarietà e la discriminazione, doppie facce di una stessa medaglia che si
chiama globalizzazione…
I morti dei campi di sterminio
sono sulla coscienza di un manipolo di governanti e aguzzini che all’epoca
detenevano il potere, ma i tanti, troppi morti per le guerre, le carestie, la
fame, la povertà e i naufragi sono sulla coscienza di ognuno di noi…
Prendo in prestito le parole di
un grande commediografo mio conterraneo, Eduardo de Filippo, che al suo Peppino
Girella fa dire: “A furia di dire che ogni cosa è “cos’e niente” (cosa senza
importanza) simme diventate pure nui, cos’e niente…”
Se ci fosse bisogno di tradurre
potrei dire che non considerare gli affanni dell’umanità rende, in qualche
modo, disumani anche noi.
La Giornata della Memoria e tutte
le altre celebrazioni avranno veramente un senso quando non ci sarà nessun
essere vivente in sofferenza, neanche la Terra…
Allora vorrà dire che avremo
appreso, fatto nostra e messa a frutto la lezione della Storia e della Memoria…
Restiamo Umani, Gente!!!!!
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