lunedì 23 gennaio 2012

La giornata della Memoria: Ricorrenza e monito


Il 27 gennaio del 1945 gli Europei e il mondo intero scopriva gli orrori dello sterminio di milioni di persone innocenti ad opera dei nazifascisti agli ordini di Hitler e dei suoi criminali seguaci. Un episodio della storia del vecchio continente del quale provare vergogna ed orrore.

Le truppe sovietiche dell’Armata Rossa aprivano per la prima volta i cancelli di quello che apparve immediatamente un inferno in terra…
Sono ancora impresse nella mia memoria le immagini dei filmati di documentazione girati dalle truppe: montagne di cadaveri di uomini, donne, vecchi e bambini scheletriti, ridotti pelle e ossa da quelle condizioni di vita o, meglio, di non vita che si sarebbero poi successivamente conosciute.

Che non accada mai più…

Questo è quello che per anni siamo andati ripetendo, convinti che l’evoluzione della nostra civiltà non avrebbe mai più permesso tali delitti…

Che delusione… Che delusione constatare che a distanza di tutti questi anni le cose non sono poi andate proprio come ci saremmo aspettati.

L’indifferenza, l’intolleranza, il razzismo, la xenofobia si sono sempre più impossessati di noi e gli stermini di massa hanno ricominciato a comparire negli scenari dell’informazione, se mai effettivamente fossero scomparsi dalla scena dell’Umanità…
Il Rwanda, l’Angola, la Sierra Leone, il Messico, la Colombia, la Libia, la Siria, l’Egitto, la Tunisia…
L’Iraq, l’Afganistan, ilVietnam, la Birmania, l’Etiopia, la Nigeria, il Sudan…
Il genocidio dei Curdi, degli Armeni, la persecuzione di Rom e Sinti che non è mai cessata, i barconi naufragati nel Mediterraneo insieme alla nostra compassione, alla nostra umanità…
La Pietà, l’indifferenza, la Solidarietà e la discriminazione, doppie facce di una stessa medaglia che si chiama globalizzazione…

I morti dei campi di sterminio sono sulla coscienza di un manipolo di governanti e aguzzini che all’epoca detenevano il potere, ma i tanti, troppi morti per le guerre, le carestie, la fame, la povertà e i naufragi sono sulla coscienza di ognuno di noi…

Prendo in prestito le parole di un grande commediografo mio conterraneo, Eduardo de Filippo, che al suo Peppino Girella fa dire: “A furia di dire che ogni cosa è “cos’e niente” (cosa senza importanza) simme diventate pure nui, cos’e niente…”
Se ci fosse bisogno di tradurre potrei dire che non considerare gli affanni dell’umanità rende, in qualche modo, disumani anche noi.

La Giornata della Memoria e tutte le altre celebrazioni avranno veramente un senso quando non ci sarà nessun essere vivente in sofferenza, neanche la Terra…

Allora vorrà dire che avremo appreso, fatto nostra e messa a frutto la lezione della Storia e della Memoria…

Restiamo Umani, Gente!!!!!

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