Queste parole non sono mie, le prendo in prestito per condividerle con voi perchè sono belle e mi piacciono, molto!!!! Buona lettura.
venerdì 26 febbraio 2010
noi e loro: separati da un foglio di
carta,
duro e buio come la cattiveria.
noi e loro,
transennati in code incomunicanti
per accedere ai comuni incubi delle questure.
noi e loro,
lacerati da un debito plurisecolare:
loro non lo sanno calcolare,
noi non sappiamo come fare per ripagare!
noi e loro,
intimiditi da timori subliminali,
ch’a volte montano in paure e terrori.
noi e loro:
racchiusi in recinti dialettali,
con apposite, separate, pietanze e preghiere e rosari e candele.
noi e loro, distanziati:
nei cud, nei rid, nei bot e cct e nella frequenza
dei test di gravidanza.
noi e loro, divisi, sembriamo un triste fenomeno da baraccone
e ci ammaliamo di vergogna.
noi e loro, uniti e mescolati,
saremo, almeno per un giorno, una novità strabiliante.
ci sarà, tra noi e tra loro, qualcuno
che più degli altri ci prenderà gusto
e pretenderà di replicare la mescolanza unita
ogni santo giorno:
è quello che si chiama “il punto di non ritorno”.
* di Paolo Buffoni Damiani, febbraio 2010
duro e buio come la cattiveria.
noi e loro,
transennati in code incomunicanti
per accedere ai comuni incubi delle questure.
noi e loro,
lacerati da un debito plurisecolare:
loro non lo sanno calcolare,
noi non sappiamo come fare per ripagare!
noi e loro,
intimiditi da timori subliminali,
ch’a volte montano in paure e terrori.
noi e loro:
racchiusi in recinti dialettali,
con apposite, separate, pietanze e preghiere e rosari e candele.
noi e loro, distanziati:
nei cud, nei rid, nei bot e cct e nella frequenza
dei test di gravidanza.
noi e loro, divisi, sembriamo un triste fenomeno da baraccone
e ci ammaliamo di vergogna.
noi e loro, uniti e mescolati,
saremo, almeno per un giorno, una novità strabiliante.
ci sarà, tra noi e tra loro, qualcuno
che più degli altri ci prenderà gusto
e pretenderà di replicare la mescolanza unita
ogni santo giorno:
è quello che si chiama “il punto di non ritorno”.
* di Paolo Buffoni Damiani, febbraio 2010
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